Prima Idea Vol.1
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Prima Idea Vol.1 con Teresa Giannico

A chi è rivolto: ragazze e ragazzi 11-18 anni in cura oncologica e neuropsichiatrica

Anno: 2021-22

Attività svolte: laboratori di sperimentazione artistica, produzione artistica, mostra

Mettere in dialogo l’arte contemporanea con i luoghi di cura e quelli del quotidiano.
Offrire ai ragazzi l’occasione di esplorare il lavoro dell’artista dal momento in cui scatta la scintilla creativa, per poi comprendere e ripercorrere la sua pratica progettuale.

 

È con queste intenzioni che nel 2021, dalla collaborazione tra DEAR onlus e Oggetti Specifici, nasce Prima Idea, percorso progettuale che si colloca all’interno del programma di didattica laboratoriale Robo&Bobo.

 

Nel corso dei laboratori che si tengono durante l’edizione d’esordio, i ragazzi traggono ispirazione dal lavoro dell’artista Teresa Giannico, di cui esplorano il processo creativo attraverso i vari passaggi, a partire dalla fase generativa del progetto artistico.

 

Teresa Giannico (1985) vive e lavora a Milano. Laureata in Arti Figurative presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, si specializza in Disegno e Pittura e si avvicina a poco a poco alla fotografia. È proprio la fotografia che Giannico utilizza come base estetica di partenza da mescolare ad altri mezzi espressivi. Al fruitore è restituita un’immagine ambigua la cui lettura non si risolve al primo impatto, ma piuttosto fa sorgere una domanda: che cosa sto guardando?

 

L’attività laboratoriale proposta ai giovani pazienti si basa sul materiale preparatorio e sulle suggestioni, passando anche attraverso la conoscenza biografica dell’artista.
I ragazzi partecipano al processo dell’opera d’arte raccogliendo il testimone della prima idea e interpretandola con differenti medium. Seguendo il procedimento dell’artista, si cimentano nella creazione di diorami, piccoli spazi tridimensionali fatti di cartone, sui quali vengono applicati texture e oggetti trovati in rete e stampati; infine viene scattata una foto al diorama così ottenuto, in modo da attribuire un valore documentaristico al tutto e creare allo stesso tempo un effetto illusionistico. Altre volte invece l’immagine utilizzata è da considerarsi quasi come la tavolozza di un pittore: frammenti di foto trovati online vanno a comporre nuove figure e ambientazioni. Su queste superfici si interviene aggiungendo (e a volte sottraendo) oggetti, pennellate di colore, elementi umani, porzioni di paesaggio.
L’arte contemporanea diventa il terreno comune per conoscere e ampliare le prospettive individuali e collettive, per scoprire le potenzialità del progettare condiviso.

 

I ragazzi hanno modo di sperimentare in prima persona, di partecipare al processo in quanto propulsori e ideatori, interrogandosi sul valore delle idee, cercando corrispondenze tra il fare e il pensare. Così l’arte è vissuta non come un’entità calata dall’alto, ma come esperienza propositiva, come idea in trasformazione.